Rossano è nota come la “Ravenna del sud”, per l'importante influenza nel campo culturale e politico svolto nel corso dei secoli.
Fondata dagli Enotri nel XI secolo a.C., visse una fase di splendore artistico e culturale durante il periodo bizantino, quando venne eletta come luogo di importanti istituzioni civili e militari.
Il centro storico è ricco di palazzi gentilizi e costruzioni religiose, che ne hanno fatto un centro di grande spiritualità.
È divisa in una parte antica ed in una parte moderna.
Subì diverse dominazioni quali quelle dei Normanni, degli Svevi, degli Angioini, degli Aragonesi e degli Spagnoli.
Nel decennio francese (1806-15) ebbe una forte crescita politica e sociale.
Posta sulla fascia orientale della piana di Sibari, tra la Sila e la costa jonica, ha mantenuto a lungo il primato di uno dei maggiori centri della cultura calabrese.
Rossano ha sempre rappresentato un punto di snodo per i traffici commerciali e culturali, arrivando, ai giorni nostri, ad essere leader nel territorio per servizi e qualità di vita.
La sua peculiarità è quella di comprendere all'interno del suo territorio sia il mare che la montagna.
Rossano non è solo monumenti e arte; a pochi km dal centro si trova l'oasi naturalistica del WWF dei “Giganti di Cozzo del Pesco”, area del Parco Nazionale della Sila greca, caratterizzata dalla presenza di 103 alberi di castagno di proporzioni monumentali.